Nel 2014 ha frequentato il Master di I livello in Flauto a indirizzo orchestrale tenuto da Marco Zoni e Giampaolo Pretto presso il Conservatorio Verdi di Milano, diplomandosi con il massimo dei voti e la lode.
È stata primo flauto dell’Orchestra Giovanile Italiana nel 2015 e dell’orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala nel biennio 2016/2018.
“Ho iniziato a suonare da bambina. Vengo da una famiglia di musicisti: papà insegna esercitazioni corali presso un liceo di Modica, mamma è musicoterapista e mio fratello è percussionista, polistrumentista e compositore. Ho iniziato a suonare il pianoforte, poi un giorno vidi le allieve di mio papà suonare il flauto e me ne innamorai.
Fin dall’inizio sognavo di diventare una flautista d’orchestra. Mi piaceva l’idea di suonare in un gruppo. Ricordo che questo sogno nacque dopo aver ascoltato la mia prima opera dal vivo in teatro, era una sinfonia “Incompiuta” di Schubert, diretta dal Maestro Luigi Mariani. Il destino ha voluto ha voluto che lo rincontrassi nuovamente sulla mia strada.
I primi passi come fiato li ho mossi all’interno dei Giovani Musicisti in Orchestra a Ragusa. Nel frattempo, continuavo i miei studi presso il Conservatorio di Catania dove mi sono diplomata.
Da Catania mi sono trasferita a Modena per proseguire i miei studi e ci tengo a ricordare il Maestro Gabriele Betti che ci ha lasciati l’anno scorso.
Subito dopo, nel 2014, venni a Milano per seguire un Master di primo livello con Marco Zoni, primo fluato del Teatro alla Scala e Gianpaolo Pretto, primo fluato della RAI, durante il quale ho potuto approfondire lo studio del repertorio flautistico ed orchestrale.
Poi andai a Fiesole, dove entrai come primo fluato nell’Orchestra Giovanile Italiana, era il 2015. Un’esperienza davvero importante per la mia formazione.
In seguito, Marco Zoni mi richiamò per suonare nella sua orchestra di flauti Zephyrus, dove suono tutt’ora.
Una volta tornata a Milano, conobbi anche il corso per orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala che ho frequentato nel biennio 2016/2018.
Per entrare dovetti fare un’audizione in Accademia nella sede di via Santa Marta 18 a Milano: quel giorno eravamo tantissimi, se non ricordo male ci presentammo in una settantina…tutti mi sembravano più bravi di me a svolgere il programma richiesto, ovvero il Concerto di Mozart accompagnato dal pianista ed alcuni passi tratti dal repertorio orchestrale. Esattamente come avviene per una qualsiasi audizione di professionisti.
Attesi il risultato per qualche giorno e con mia enorme gioia venni ammessa! L’Accademia mi ha dato un’ottima formazione e mi ha preparato benissimo al mondo del lavoro.
Una delle esperienze più belle vissute in Teatro è stata sicuramente poter partecipare alla produzione del Die Zauberflöte (Il flauto magico) di Wolfgang Amadeus Mozart con la direzione di Ádám Fischer, la regia di Peter Stein, i solisti e l’orchestra dell’ Accademia Teatro alla Scala.
Che poi divenne un DVD e ci portò a suonare a Budapest…dove il DVD era già in vendita!
Una serata stupenda fu quando suonammo ad una Cena di Gala per 300 ospiti organizzata nell’arena del Colosseo per festeggiare la fine della prima parte del restauro della facciata. Fummo diretti dal maestro Zubin Metha e portammo il Guglielmo Tell di Rossini, le musiche di Verdi Simon Boccanegra, I Lombardi alla Prima Crociata, I Vespri siciliani – poi la Boheme e la Tosca di Puccini, infine di nuovo Verdi con la Forza del Destino fino ad un’altra aria della Boheme.
Non posso non citare, infine, l’esperienza vissuta nel 2017 al Teatro alla Scala, con la produzione Sogno di una notte di mezza estate di George Balanchine, per la quale suonammo le musiche di Mendelssohn, diretti da David Coleman. Per l’occasione si esibirono anche il Coro di Voci Bianche dell’Accademia del Teatro alla Scala diretto diretti da Marco De Gaspari, le Soliste del Corso di perfezionamento per cantanti lirici dell’Accademia Teatro alla Scala Ewa Tracz (soprano) e Mareike Jankowski (mezzosoprano) e nel ruolo dei ventiquattro piccoli elfi gli allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia del Teatro alla Scala. Non mi sembra vero poter eseguire un passo così complesso. La sensazione di sentire il proprio suono viaggiare all’interno del Teatro fu magica!
L’attività in orchestra mi ha permesso di suonare sotto la direzione dei più grandi: Zubin Mehta, Fabio Luisi, Riccardo Chailly, David Coleman, Adam Fischer, Cristoph Eschenbach, Alexander Lonquich, Claus-Peter Flor, Vladimir Fedoseev, John Axelrod, Manfred Honeck, Jeffrey Tate.
Attualmente collaboro stabilmente con l’orchestra di flauti Zephyrus e collaboro periodicamente con l’orchestra Verdi di Milano, l’orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova, l’orchestra Filarmonica della Scala e i Cameristi della Scala.
Ci terrei a ringraziare Alice Mafessoni, flautista e ottavinista che ha seguito il corso con me e che per due anni è stata la mia roccia, la persona a cui chiedere sempre consigli musicali e personali e che è letteralmente è stata la mia ombra. Con lei ho condiviso tutti i più bei momenti nel corso del biennio e oggi siamo più che amiche, sorelle. Questo a testimonianza del fatto che un buon primo flauto lo è, soprattutto, grazie all’aiuto fondamentale del secondo.