Domenica 12 dicembre 2021, alle 20, il Teatro alla Scala celebra con un grande Gala la sua Accademia, di cui ricorre il ventennale della nascita.
Una serata speciale, animata da ex allievi divenuti ormai artisti affermati o in crescente ascesa. Accompagnati dall’Orchestra dell’Accademia, accanto agli allievi di oggi della Scuola di Ballo e del Coro di Voci Bianche, si esibiranno Martina Arduino e Mattia Semperboni, prima ballerina e ballerino solista del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, i soprani Enkeleda Kamani, Chiara Isotton, Nino Machaidze, Fatma Said, il mezzosoprano Caterina Piva, il tenore Chuan Wang e il baritono Massimo Cavalletti.
Sul podio dell’Orchestra dell’Accademia, Donato Renzetti, direttore di fama internazionale che torna alla Scala dopo sette anni dall’acclamato Le Comte Ory.
I biglietti sono in vendita sul sito del Teatro alla Scala.
La serata, che celebra anche il trentennale della Fondazione Milano per la Scala, da sempre vicina alla Scuola scaligera, sarà anche l’occasione per raccogliere fondi affinché l’Accademia possa proseguire nella propria missione, volta a far crescere giovani di talento sostenendoli concretamente nel loro percorso di formazione.
Il Gala si apre con tutti gli allievi della Scuola di Ballo chiamati a cimentarsi ne La Presentation ideata dal Direttore Frédéric Olivieri sugli Études di Carl Czerny, in una serie di esercizi sempre più impegnativi in base al livello di preparazione raggiunto.
Segue Enkeleda Kamani, soprano di origine albanese diplomatasi nel 2019, anno in cui è stata una splendida Gilda alla Scala accanto a Leo Nucci e recentemente applaudita sullo stesso palcoscenico ne L’Italiana di Algeri nel ruolo di Elvira. Nei prossimi mesi sarà ancora Gilda alla Royal Opera House di Muscat e Despina nel Così fan tutte al Teatro Filarmonico di Verona. A lei è affidata l’interpretazione di Quel guardo il cavaliere dal Don Pasquale di Donizetti.
Anche Chuan Wang, tenore cinese dal piglio tutto mediterraneo, si mette alla prova in un’aria donizettiana, un’aria che fa tremare le vene ai polsi come Ah, mes amis! da La fille du Regiment. Wang, che ha concluso l’Accademia nel 2019, ha intrapreso una brillante carriera. La scorsa estate è stato applaudito al Rossini Opera Festival ne Il viaggio a Reims. In autunno lo attende l’Opéra di Marsiglia per un’altra opera rossiniana, l’Armida.
Dopo il Preludio della Traviata, un altro classicissimo sempre dalla stessa opera, Di Provenza il mar, il suol nell’interpretazione di Massimo Cavalletti, baritono toscano, diplomatosi nel 2005 e da allora sulla breccia con una costante presenza scaligera. Fra i suoi cavalli di battaglia, i ruoli di Marcello, del Conte di Luna, Figaro, che ha portato sulle scene dei maggiori teatri d’opera del mondo, dal Metropolitan di New York alla Staastoper di Berlino, dal Covent Garden a Londra all’Opernhaus di Zurigo. Fra i suoi primi impegni del 2022 si annoverano L’amico Fritz (David) al Maggio Musicale Fiorentino e Lucia di Lammermoor (Lord Enrico Ashton) all’Opernhaus di Zurigo.
Tornano quindi sul palco i giovani danzatori della Scuola di Ballo che incanteranno in alcuni estratti dalla fiaba natalizia per eccellenza, Lo schiaccianoci, nella collaudata coreografia firmata da Frédéric Olivieri nel 2011. Sulle celeberrime note del capolavoro di Čajkovskij danzeranno il Passo a due dal Primo Atto e l’indimenticabile Valzer dei fiocchi di neve, con il Coro di Voci Bianche.
Attesissimo ritorno al Piermarini è quello di Nino Machaidze, soprano georgiano, che dal diploma nel 2007 ha calcato ininterrottamente i palcoscenici più importanti del mondo: per il Gala ha scelto l’intenso “Inno alla luna”, Mesícku na nebi hlubokém, dalla Rusalka di Antonin Dvořák. Nino Machaidze ha incarnato quasi tutte le eroine del melodramma accanto a colleghi e sotto la direzione di maestri di fama assoluta: è stata Mimì, Desdemona, Gilda, Juliette, Adina, Violetta, Rosina, Luisa, Ines, Ninetta, Donna Fiorilla, Micaela, Leila, Thaïs, Marie. Non vi è quasi teatro dove non si sia esibita, riscuotendo sempre un grande successo di critica e di pubblico.
Quindi a salire alla ribalta sarà Chiara Isotton, soprano bellunese, diploma 2015, negli stessi giorni impegnata nel ruolo della Dama di Lady Macbeth, nell’opera inaugurale della stagione scaligera: a lei il compito di vestire i panni di Tosca con Vissi d’arte, panni che indossa con grande disinvoltura avendo interpretato questo personaggio in diverse occasioni, non ultima, con uno straordinario riscontro di critica e di pubblico, quest’estate al Festival di Salisburgo alla prova generale dell’opera, chiamata all’ultimo momento in sostituzione di Anna Netrebko. Nel 2022 la attende il Don Carlo all’Opéra Municipal de Marseille.
Martina Arduino e Mattia Semperboni eseguono uno dei Passi a due più conosciuti del balletto classico, il Passo a due da Le Corsaire, con la coreografia di Petipa, consegnato alla storia da Rudolf Nureyev e Margot Fonteyn. Il balletto aveva conosciuto diverse versioni e revisioni, anche dello stesso Petipa, l’ultima delle quali, vale la pena ricordarlo, per due artiste legate alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala: Pierina Legnani e Olga Preobraženskaja, la prima, ex allieva, nota soprattutto per essere l’interprete somma del Lago dei cigni e la prima ad eseguire i 32 fouettés del Cigno nero, la seconda, ballerina versatile e direttrice della Scuola fra il 1921 e il 1922.
Martina Arduino è nata fra le mura della Scuola scaligera dove ha mosso i primi passi all’età di sei anni, frequentando i corsi di propedeutica. Diplomatasi nel 2015 ed entrata subito nel Corpo di Ballo del Teatro, ha avuto una carriera fulminante, diventando Prima Ballerina nel 2018. Mattia Semperboni, recentemente nominato Solista del Corpo di Ballo, ha frequentato l’Accademia fra il 2007 e il 2014: memorabile sin dai tempi della Scuola, tanto da farne un suo tratto distintivo, la prodezza tecnica delle sue pirouettes e dei suoi salti.
Il Gala prosegue con la partecipazione del mezzosoprano Caterina Piva, milanese, diplomatasi nel 2020, a cui è affidato un altro caposaldo del repertorio operistico, L’amour est un oiseau rebelle, dalla Carmen di Bizet. Nella sua giovane carriera, Caterina Piva si è già distinta in diversi ruoli, fra cui si ricordano quelli di Fenena nel Nabucco, Emilia nell’Otello, Maddalena nel Rigoletto, Mrs. Meg Page in Falstaff, tutte produzioni del Maggio Musicale Fiorentino.
Chiude il Gala con Les filles de Cadix di Léo Delibes Fatma Said, la prima artista egiziana ad aver frequentato l’Accademia, allieva fra il 2013 e il 2016, oggi pluripremiata interprete di rara sensibilità e raffinatezza. Fra I numerosi riconoscimenti, il premio della BBC Music Magazine come “Talento emergente dell’anno”, oltre al Vocal Award per l’album di debutto con la Warner Classics El Nour, album che le è valso anche il Premio della rivista Gramophone nella categoria “Song”.
Fatma Said, che ha appena ricevuto l’Opus Klassik come “Giovane Artista dell’Anno”, nel 2022, oltre a un’intensa attività concertistica, affronterà un ruolo mozartiano a lei molto caro, avendolo interpretato con successo in primis alla Scala, quello di Pamina in un allestimento del Die Zauberflöte, coprodotto dall’Opéra de Rouen Normandie e dal Théâtre du Capitole di Tolosa.
Il Defilé con cui si conclude la serata sulle note della Marcia dal II Atto del Tannhäuser di Wagner vedrà sfilare sul palcoscenico non solo gli artisti protagonisti del Gala, ma anche tutti gli ex allievi che oggi lavorano alla Scala, testimoni di quanto la missione della Scuola del Teatro si rinnovi ogni giorno.