“Quando dovetti scegliere quale percorso scolastico frequentare dopo le scuole medie, ero molto confusa e i miei genitori mi convinsero a scegliere il liceo scientifico…ma non era proprio la mia strada, così abbandonai dopo poco e mi iscrissi al Liceo artistico “Preziosissimo Sangue” di Monza. Un percorso davvero bello e interessante che mi ha insegnato a chiedermi sempre il perché delle cose e ad avere molta cura nel lavoro”.
Inizia così la chiacchierata con Valentina Volpi, scenografa, ex allieva del Corso di scenografia teatrale dell’Accademia Teatro alla Scala.
“Finito il liceo nel 2013, ho scelto l’Accademia di Belle Arti di Brera e il suo corso di Scenografia, che per me rappresentava la possibilità di creare bellezza a 360°. Nel mestiere dello scenografo vedevo tutto ciò che mi piaceva da sempre: il disegno, il teatro, la danza, la musica e la possibilità di “creare” qualcosa. Adoro anche l’illustrazione e ritengo di potermi definire anche illustratrice. Mentre studiavo a Brera, ho seguito dei corsi presso la Scuola Internazionale d’Illustrazione – Fondazione Zavrel, vicino a Treviso, formandomi con illustratori come Gabriel Pacheco, Joanna Concejo e Linda Wolfsgrubers.
Grazie a questi corsi ho imparato che non c’è bisogno di spiegare tutto e subito, soprattutto nell’illustrazione, poiché il disegno deve prima di tutto evocare e spingere l’osservatore al ragionamento o al ricordo. Lo stesso vale per la scenografia, secondo me. Ne ho parlato anche nella mia tesi, attraverso i lavori e le parole di Emanuele Luzzati, grandissimo illustratore e scenografo.
Ho anche seguito – presso l’Associazione Colore e Tintura Naturale Maria Elda Salice di Milano – un corso di tecniche di tintura naturale su canapa, lino e cotone”.
I primi anni a Brera sono stati difficili: ero una giovane ragazza alla ricerca del suo stile ed ero molto impaziente di averne uno tutto mio. L’esperienza che penso mi abbia “sbloccata” in questo senso è sicuramente l’Erasmus che ho sostenuto al terzo anno e per cui mi sono ritrovata all’Accademia delle Arti e dello Spettacolo di Praga. Da allora dico sempre che “stare a Praga, mi ha liberato la mano”. Sono cresciuta anche a livello emotivo personale, perché era la mia primissima esperienza di studio all’estero.
Tornata a Breraho iniziato a pensare alla tesi e all’Accademia Teatro alla Scala, che avevo conosciuto grazie a una visita ai Laboratori Ansaldo, quando ero al liceo (ci sono poi tornata quando ero già in Accademia delle Belle Arti). Ne ero rimasta affascinata e così iniziai a cercare online i corsi. Partecipai a un open day e capii che avevo voglia di imparare ancora, avevo bisogno di “sporcarmi le mani”.
“Mi sono quindi preparata per le selezioni di ammissione del biennio 2017/19. Il test consisteva nella consegna di un figurino e di un bozzetto di scena riferito a un’opera a nostra scelta. Solo venti candidati – fra cui io – arrivarono alla seconda fase di selezione, che prevedeva un esame di copia dal vero in sede. Era la prima volta che incontravo quelli che poi sarebbero diventati i miei docenti ed ero davvero emozionata. Dei 20 candidati ammessi alla seconda fase di selezione, furono selezionati in quindici per il colloquio finale e la consegna del portfolio, e poi ammessi in otto.
Avevo qualche timore per il colloquio, però sentivo anche che avevo tutte le carte per riuscire bene. Soprattutto, ero estremamente motivata e non avevo previsto nessun piano b”!
Entrare in Accademia è stato meraviglioso, mi ha dato tantissime opportunità: la più importante è stata quella di poter lavorare nei Laboratori “Ansaldo” del Teatro alla Scala, a contatto con dei grandi professionisti di altissimo livello, che non si sono mai risparmiati nell’insegnarci il loro mestiere e svelarci tanti piccoli segreti. Questo aspetto mi ha dato molta fiducia nel fatto che stessi percorrendo la strada giusta. Avere qualcuno che crede in te e che ti dice che quello che stai facendo “è possibile” fa la differenza!
Nel gennaio 2018, poi, in Scala andava in scena Die Fledermaus, un’operetta di Johann Strauss: io ho realizzato una griglia per una scena dello spettacolo. Vedere il mio disegno Autocad divenire realtà ed entrare a far parte della scena è stato stupendo! Recarmi alla Scala mentre erano in corso le prove di regia, restare lì a fare i ritocchi con micro pennellini, con la tuta e alle spalle la platea di questo Teatro mi faceva sentire davvero parte di questa meravigliosa macchina.
E non era finita: per lo stage curriculare previsto dal programma del corso, che io ho svolto sempre alla Scala, ho potuto seguire la messa in scena di Tosca”.
Finita l’Accademia ho avuto il grande onore di ricevere un attestato di merito e una borsa di studio di merito grazie ad ……
Un progetto di cui mi sto occupando con un mio amico grafico ed illustratore, Gabriele Mauri, è un non-calendario illustrato dedicato a Dante Alighieri in occasione dei 700 anni dalla sua morte. Il progetto può essere seguito tramite la pagina instagram @dantealighieriproject.
Ho un messaggio per tutti quelli che vorrebbero provare le selezioni: credete in ciò che volete fare veramente e inseguite i vostri desideri, perché più del talento vale solo la determinazione”!