La storia dell’istituzione scaligera si deve in realtà far risalire al 1813, anno in cui nasce la Scuola di Ballo, che, nel tempo, ha formato i più grandi talenti della danza.
La vocazione del Teatro milanese a coltivare un vivaio di giovani destinati a calcare i palcoscenici più importanti del mondo vanta dunque 200 anni e, dopo la nascita nel 1946 della Scuola di canto (dal 1953 scuola de “I Cadetti della Scala”), negli anni ’70 del Corso di scenografia e il progressivo allargamento dell’offerta didattica durante gli anni ’90, è nel 2001 che l’Accademia assume l’attuale fisionomia, come Fondazione, con la distribuzione dei corsi in quattro dipartimenti (Musica, Danza, Palcoscenico-Laboratori, Management) e oltre trenta proposte formative che abbracciano tutte le professioni legate allo spettacolo dal vivo.
Oggi l’Istituzione, presieduta da Giuseppe Vita e diretta da Luisa Vinci, accoglie studenti provenienti da ogni parte del mondo per accompagnarli alla carriera professionale e i dati di placement sono particolarmente confortanti, più che mai in questo periodo di profonda incertezza.
Il primo concerto, dal titolo “Regine, Sante e Femmes Fatales”, presenta un programma molto raffinato con pagine di rara esecuzione, preparato dal responsabile didattico dell’Accademia di perfezionamento per cantanti lirici Luciana D’Intino, con la volontà di porre l’accento sulle molteplici figure femminili che dominano nell’opera lirica, sia personaggi realmente esistiti sia nati dalla fantasia o dalle fonti letterarie d’ispirazione dei librettisti.
I soprani Clarissa Costanzo, Arianna Giuffrida, Forooz Razavi, Francesca Pia Vitale e il mezzosoprano Martina Serra incarneranno eroine indomite o tragiche, fanciulle illuse e abbandonate, donne seducenti ed ammaliatrici, protagoniste delle opere di Weber (Oberon), Mercadante (Le due illustri rivali), Donizetti (Caterina Cornaro), Verdi (Giovanna D’Arco), Borodin (Il principe Igor’), Ponchielli (I promessi sposi), Massenet (Cléopâtre, Hérodiade), Puccini (Le Villi) e Mascagni (Lodoletta).
Il concerto è preceduto da un dialogo tra Luciana D’Intino e il musicologo Fabio Sartorelli che illustreranno il tema centrale attraverso notizie curiose e suggestioni stimolanti.