L’Elegia per quartetto d’archi SC 65 Crisantemi viene composta in una sola notte del 1890 da un Puccini particolarmente colpito dall’improvvisa morte di Amedeo di Savoia, Duca d’Aosta, figlio di Vittorio Emanuele II, scomparso per una polmonite fulminante a soli 45 anni.
Una pagina di assoluto lirismo che il compositore toscano riprenderà nell’ultimo atto di Manon Lescaut.
Il tema iniziale dall’impianto melodico profondamente malinconico rimane sospeso per una brevissima pausa mentre la viola e il primo violino introducono un secondo tema che esprime un dolore struggente raddoppiato da tutti gli strumenti per poi tornare al tema principale, secondo il tradizionale schema A-B-A. Il pezzo venne eseguito pochi giorni dopo la morte del duca al Conservatorio di Milano e riscosse un enorme successo.
La composizione del Quartetto d’Archi in Re maggiore Sc 50 è datata invece fra il 1881 e il 1883, quando Puccini, studente del Conservatorio di Milano, segue il magistero di Amilcare Ponchielli e Antonio Bazzini. Di quest’opera si erano inizialmente rinvenute autografe due pagine, il primo movimento, un Allegro moderato e il terzo movimento, uno Scherzo seguito da un Trio. Il quartetto è stato oggetto di revisioni critiche e sono stati in seguito aggiunti gli altri due movimenti, l’Adagio e il Presto finale. I giovani musicisti dell’Accademia eseguono i movimenti della cui paternità pucciniana si ha certezza.
Accademia 20×20 prevede un calendario di venti trasmissioni in streaming di concerti e spettacoli, che rimarranno fruibili per una settimana sui canali social e sui siti del Teatro e dell’Accademia.
Il progetto, che vede la presenza della Fondazione Cariplo al fianco della Scuola scaligera, ha l’obiettivo di consentire a un pubblico più ampio possibile di fruire non solo di contenuti musicali di alta qualità, ma anche di approfondire il repertorio proposto, grazie ad incontri introduttivi di carattere divulgativo affidati a musicologi, critici e artisti.