I brani musicali sono stati scelti appositamente dal maestro Marco Angius per accompagnare il pubblico attraverso le suggestioni evocate dai passi della Divina Commedia. Così se il Terremoto con cui si conclude Le ultime sette parole di Cristo sulla Croce di Franz Joseph Haydn preannuncia i movimenti tellurici che chiudono il III Canto dell’Inferno, l’Adagio “La Malinconia” del Quartetto d’archi n. 6 in si bemolle maggiore di Ludwig van Beethoven, caratterizzato da toni chiaroscurati che trasmettono un forte senso di inquietudine, ben si addice all’ingresso del poeta nella selva oscura.
I celebri versi dedicati alla discussione sul libero arbitrio e sulle cause della corruzione umana trovano in Crisantemi, Elegia per quartetto d’archi SC 65 di Giacomo Puccini un commento malinconico, ma aperto a un orizzonte più ampio e universale, Infine, il terzo movimento del Quartetto per archi n. 16 in fa maggiore op. 135, composto da Beethoven poco prima di morire, offre un clima di serenità quasi contemplativa attraverso una forma musicale di assoluta perfezione, come l’architettura perfetta descritta da Dante nel Paradiso.
I versi del poeta recitati dagli attori si materializzeranno inoltre in immagini originali di antiche versioni a stampa della Commedia, custodite nella collezione speciale della prestigiosa Università londinese, con esemplari che risalgono al XV secolo.