La risposta si trova nelle immagini realizzate da cinque giovani fotografe ex-allieve del Corso di fotografia e video di scena dell’Accademia, che condurranno il pubblico attraverso un viaggio nei luoghi che Leonardo vide e frequentò.
Nella galleria fotografica allestita presso il Centro Diagnostico Italiano di Via Saint Bon a Milano, si avvicendano scorci e monumenti della città secondo diverse angolature: una città dal cuore rosso come i mattoni delle sue case e azzurra come la moltitudine di corsi d’acqua e canali dai quali era attraversata. Una narrazione per immagini accompagnata dai racconti della storica dell’arte M. Alessandra Filippi.
Un percorso ideale fatto di luoghi ed edifici (che già allora esistevano e che ancora oggi sono conservati) che si snoda lungo dodici tappe, luoghi simbolo della Milano fra Quattrocento e Cinquecento, tra cui la Basilica di Santa Maria delle Grazie, Palazzo Borromeo, la Cripta della Chiesa di San Sepolcro e Ca’ Granda.
La mostra nasce nell’ambito del progetto pluriennale di partnership tra l’Accademia e Fondazione Bracco a sostegno delle nuove generazioni e dei talenti emergenti e si inserisce in un ricco calendario di eventi e iniziative che ricordano il grande genio in occasione dei cinquecento anni della sua morte. In particolar modo a Milano, dove Leonardo trascorse gran parte della sua vita e dove ha lasciato un segno indelebile con il Cenacolo in Santa Maria delle Grazie, capolavoro visitato ogni giorno da migliaia di persone.
Il ciclo delle mostre avviato da Fondazione Bracco nel 2010 in collaborazione con il CDI è rinnovato ogni anno nella convinzione, sostenuta da evidenze scientifiche, che l’esposizione all’arte e alla cultura contribuisca al complessivo miglioramento della qualità della vita.
Leonardo arrivò a Milano nel 1482 e vi trascorse, in tutto, quasi vent’anni. Fu uno dei periodi più intensi e fecondi della sua vita. La sua prima sistemazione, ospite del Ludovico il Moro, fu la Corte Vecchia, dove oggi sorge Palazzo Reale. Dalle sue finestre osservava salire il Duomo e ne seguiva il cantiere con qualche preoccupazione per la statica dell’edificio. All’epoca Milano era una delle più popolose metropoli d’Europa e Leonardo pensò come ridurne la confusione e l’insalubrità immaginando una città ideale scandita dalla razionalità di canali navigabili, i Navigli.
Altri luoghi del Leonardo milanese furono la Cà Granda, pionieristico ospedale dove il genio di Vinci partecipò a molte anatomie grazie a cui studiò il corpo umano, il Castello Sforzesco, cui Leonardo aveva il privilegio di accedere in totale libertà, la chiesa di San Maurizio al Moastero Maggiore, il Cenacolo di Santa Maria delle Grazie e la sua famosa vigna.
Centro Diagnostico Italiano, Via Saint Bon 20 – Milano
La mostra resterà aperta fino al 31 dicembre
Dal lunedì al venerdì (ore 7.00-19.00) e sabato (ore 7.00-18.00)