Per l’edizione 2017 l’opera interamente affidata agli allievi dell’Accademia Teatro alla Scala, all’interno della stagione scaligera, è Hänsel und Gretel di Humperdinck, titolo che manca dal palcoscenico del Piermarini dal 1959, per la prima volta eseguito nell’originale lingua tedesca.
Il Teatro alla Scala ha sempre fermamente voluto che artisti e professionisti trasmettessero il proprio sapere alle nuove generazioni, investendo risorse ed energie affinché non solo venissero individuati e valorizzati talenti e competenze in ogni ambito – da quello artistico a quello tecnico a quello manageriale – ma anche perché venissero favorite le condizioni per vivificare la propria tradizione, generando pubblico nuovo e consapevole.
Nel 1813, con 12 allievi della Scuola di Ballo, si gettano le basi del primo comparto dedicato alla formazione e alla didattica che oggi, come Fondazione di diritto privato, è strutturata in quattro Dipartimenti (Musica, Danza, Palcoscenico-Laboratori, Management) frequentati ogni anno da 1400 studenti, 700 dei quali impegnati nei corsi di formazione e specializzazione e 700 nei corsi propedeutici e nei laboratori.
Dal 2016 il Teatro, oltre a promuovere molteplici iniziative volte a sostenere le attività della sua Accademia, ha voluto dare un forte impulso alla produzione operistica assegnata ai giovani talenti, dando loro l’opportunità di lavorare al fianco di prestigiosi nomi del panorama musicale internazionale, direttori d’orchestra e registi di fama mondiale, chiamati per ideare nuovi allestimenti.
Dopo l’esperienza con Peter Stein e Ádám Fischer nell’acclamato Die Zauberflöte andato in scena a settembre 2016, quest’anno sono state la bacchetta di Marc Albrecht e la lettura registica di Sven-Eric Bechtolf a condurre gli allievi nell’interpretazione del capolavoro fiabesco di Humperdinck.
E ancora una volta si è trattato di un lungo percorso che ha coinvolto non solo gli allievi del Dipartimento Musica, che hanno seguito passo dopo passo la costruzione dello spettacolo dal punto di vista interpretativo, ma anche gli allievi di alcuni dei corsi del Dipartimento Palcoscenico, come gli scenografi e i fotografi di scena, i primi impegnati nelle fasi iniziali di realizzazione delle scene e i secondi nell’opera di documentazione dei momenti più significativi della produzione.
A questi si affiancano i giovani studenti del Master in Performing Arts Management impegnati a svolgere i loro stages nei vari reparti del Teatro alla Scala, dalla direzione artistica alla produzione, dal marketing all’ufficio stampa, dalla direzione di scena alla promozione culturale.
Per gli allievi si è trattato, dunque, di una vera esperienza corale, così com’è corale la vita in palcoscenico; dietro le quinte, dove non arrivano i riflettori, un intero mondo di figure professionali si muove per permettere la messa in scena e l’applauso guadagnato dagli artisti abbraccia tutti quanti concorrono all’allestimento, con un lavoro meticoloso e ricco di passione.
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