Prosegue la nostra rubrica Hall of Fame, dedicata alle storie degli ex allievi dell’Accademia Teatro alla Scala.
Questa settimana abbiamo conosciuto meglio Laura Salvatore, una parmense cresciuta in Toscana che ha frequentato il Corso di trucco e acconciatura teatrale 2018/19.
“Fin da bambina ho amato e praticato la danza e adoravo anche poter truccare le mie compagne di corso. Dopo il diploma di maturità classica ho conseguito la qualifica di estetista specializzata presso un’agenzia formativa accreditata dalla regione Toscana e ho lavorato un po’ come estetista e massaggiatrice. Sono stata anche docente di trucco per la stessa agenzia presso cui mi ero formata e ho seguito un corso professionale tenuto da Davide Balosetti, truccatore per l’alta moda e per una famosa azienda di cosmesi. Non riuscivo però a trovare lavoro come truccatrice o estetista specializzata; ricordo di aver accettato qualsiasi incarico in quel periodo, finché – trovandomi a fare l’impiegata – ho messo a fuoco quello che amavo e che volevo fare davvero”.
“Mi mancava il mondo del teatro, il contesto in cui sono cresciuta. Decisi quindi di andare a vivere con mio papà, in provincia di Mantova – mi ero infatti trasferita in Toscana con mia mamma; la compagna di mio papà, un giorno, mi fece trovare sul letto la brochure dei corsi dell’Accademia. Notai subito il Corso di trucco e acconciatura teatrale: per moduli, monte ore, docenti era proprio quello che cercavo e desiderai subito di potermi iscrivere, ma mi preoccupavano i costi di frequenza. Ne parlai con mio padre, che mi disse che ci avrebbe pensato lui se io mi fossi trovata un lavoretto. Non finirà mai di ringraziarlo. Decisi quindi di partecipare ad un e mi servì tantissimo poter parlare con i coordinatori del corso e visitare le aule del corso.
Ormai ero decisa e mi iscrissi alla prova d’ammissione e con mio grande stupore e gioia la superai. L’esame prevedeva una prova di trucco, una prova di acconciatura su poupette e un colloquio motivazionale. Al colloquio tremavo – avevo di fronte Tiziana Libardo, Michele Tiano, Roberto Paglialunga: dei grandissimi professionisti! – ma era quello che davvero volevo fare.
Ricordo l’abbraccio di mio padre quando arrivò l’e-mail di conferma d’ammissione“.
“Il trucco in tutte le sue forme è sempre stato per me un modo per riuscire ad esprimere al meglio la mia creatività e grazie all’Accademia Teatro alla Scala ho avuto modo di imparare delle tecniche pratiche di make-up e le basi per realizzare un’acconciatura teatrale. Ho vissuto delle emozioni molto forti fin dall’inizio, tutto il programma didattico è stato esaltante, e del resto la mia motivazione era sconfinata: ogni giorno affrontavo cinque ore di viaggio, perché facevo la pendolare, ma mi pesava poco e pensavo soprattutto a quanto stavo imparando. Ricordo in particolare gli shooting, realizzati con gli allievi del Corso di foto, video e new media, e il modulo dedicato al beauty curato da Mara Casasola, che fra l’altro è un’altra ex allieva dell’Accademia.
Durante i nove mesi di corso ho avuto anche modo di lavorare in Scala, per l’allestimento di Manon Lescaut; quindi è seguito lo stage curricolare, per il quale io sono andata all’Opera di Roma e ho truccato gli artisti impegnati ne L’uccello di fuoco. Sapete, truccare in teatro richiede di essere molto calmi, per non trasmettere ansia agli artisti – alcuni dei quali magari sono alle prese con il debutto -, ma al contempo è emozionante e richiede velocità e rigore. Una grande esperienza! Lo stage è molto importante per capire i tempi di questo mestiere e per rubare quei trucchi del mestiere che nessuno può insegnarti a voce, ma che vedi direttamente sul campo”.
“Dopo aver conseguito il diploma, ho avuto fin da subito l’opportunità di lavorare in ambito teatrale sempre grazie all’Accademia, che mi ha segnalata per il Luglio Musicale Trapanese; in questa circostanza mi sono occupata del trucco di scena, di qualche semplice acconciatura teatrale e dell’assistenza in palcoscenico – si tratta di sistemare al volo il trucco agli artisti, direttamente dietro le quinte. Quindi ho lavorato per una Traviata agli Arcimboldi e mentre ero impegnata lì sono stata convocata per un colloquio al Teatro Regio di Parma. Mi hanno chiesto anche una prova pratica su modello; anzi, si può dire una doppia prova perché ho dovuto realizzare, sul viso di questo ragazzo, due diversi effetti. Uno era l’invecchiamento, che è il mio cavallo di battaglia; posso dire di essermela giocata proprio bene! Per il Teatro Regio mi sono occupata del trucco di Luisa Miller, per il Festival Verdi. Alla fine del 2019 ho avuto anche modo di lavorare nel settore cinematografico, presso Mediaset, per il film “I Legnanesi. Non è Natale senza panettone”.
Quindi sono stata chiamata dal Teatro dell’Opera di Roma per portare in scena I Vespri siciliani e Lo schiaccianoci, per cui ho preparato i ballerini prima dell’entrata in scena e ho prestato
assistenza in backstage.
Successivamente mi sono trasferita a Milano per poter partecipare al musical Charlie e la fabbrica di cioccolato della Wizard Production (Compagnia della Rancia); mi ha impegnata fino al febbraio 2020 in parruccheria – acconciavo e applicavo le parrucche – agli artisti e come assistente per i cambi veloci.
“La Capitale: mi sono trasferita un anno fa a Roma, perché sono stata richiamata dal Teatro dell’Opera. Sfortunatamente, a causa della pandemia tutta la stagione teatrale è stata annullata, ma siamo riusciti comunque a preparare e mettere in scena in chiave cinematografica spettacoli come Rigoletto, andato in onda su Rai 5, Le quattro stagioni, diretto da Giuliano Peparini e Il barbiere di Siviglia. Durante Rigoletto ho avuto il compito di truccare il noto soprano Rosa Feola. Ora spero di poter tornare presto a lavorare in teatro e a fare quello che amo!”