Non è stato sempre facile seguire questa mia passione. Come succede in una normale storia d’amore. Dopo il liceo smisi di studiare e mi iscrissi all’Università. Mi sono laureata in Economia alla Bocconi di Milano, nel 2014.
Una volta conseguita la laurea, ho cambiato di nuovo idea…Feci uno stage nell’ufficio comunicazione di un teatro di prosa e lavorando lì inizia a capire che mi sarebbe piaciuto tornare sul palco.
Nel 2016 ho conseguito anche il Biennio di secondo livello in Violoncello, con la votazione di 110 con lode/110 presso il Conservatorio “Luca Marenzio” di Brescia con una tesi di ricerca sulla prassi esecutiva delle Suites per violoncello solo di J. S. Bach. E nel 2017 ho conseguito il Master annuale in violoncello barocco sempre a Brescia.
Volevo capire se mi piacesse solo l’idea di lavorare in orchestra o se era quello che veramente desideravo fare nella mia vita. Ad oggi posso dire che amo follemente suonare in un’orchestra in buca.
In un primo momento feci un’audizione come violoncellista di fila di fronte alla Commissione e ricordo che appena entrata iniziai subito con le prove per uno spettacolo, all’interno della sala prove del Teatro. Dopo due settimane, feci un’altra audizione come primo violoncello e passai.
Iniziai quindi con le lezioni di strumento con i primi violoncelli del Teatro alla Scala: Sandro Laffranchini, Massimo Polidori e Alfredo Persichilli. Facevamo lezione con ciascuno di loro a rotazione. L’aspetto interessante a parer mio di questa opportunità è che i tre docenti hanno sia un metodo sia un approccio differente alla musica tale da permetterci di esplorare al meglio le nostre potenzialità.
Penso che il poter interagire con grandi professionisti del mestiere sia stato per me fonte di grande ispirazione e motivazione a migliorarmi e studiare per ben quattro anni in Accademia.
Io non vengo da una famiglia di musicisti, quindi non avevo la più pallida idea di come fosse la vita del musicista.
Nel mio soggiorno di casa conservo due programmi, che rappresentano due serate davvero speciali per me e che ho vissuto grazie all’Accademia: quando suonai con l’Ensemble “Giorgio Bernasconi” The Yellow Shark di Frank Zappa, in scena dal 6 al 7 ottobre 2018 al Piccolo Teatro Milano, con la direzione di Peter Rundel e quando partecipai alla realizzazione del Rigoletto, in scena dal 2 al 20 settembre 2019, al Teatro alla Scala. In quella occasione ebbi il piacere di conoscere Leo Nucci che duettò con gli allievi del Corso di perfezionamento per cantanti lirici. Fummo diretti Daniel Oren, mentre la regia fu affidata a Gilbert Deflo.
Durante il mio secondo anno in Accademia ho iniziato a fare qualche audizione e ho iniziato a fare qualche aggiunta a produzione. Partii per Venezia ed iniziai a lavorare presso il Teatro La Fenice. Contemporaneamente entrai anche nell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, fondata dal Maestro Riccardo Muti a Ravenna.
Mi sono sempre preparata in modo maniacale ad una prova, imparando le parti a memoria almeno un mese prima, per sentirmi il più preparata possibile.
Vinsi anche l’audizione per lavorare con l’Orchestra Haydn di Bolzano…insomma andava tutto bene finché non è iniziata la pandemia da COVID-19 e tutti gli spettacoli sono stati annullati ed i teatri chiusi. All’inizio le produzioni sembravano solo rinviati, poi capimmo che sarebbero state tutte annullate. Purtroppo, il contratto di un musicista, di solito, si firma il primo giorno di prove e quindi iniziai a perdere tutti gli ingaggi, era febbraio 2020. Non sapevo sarebbe durata così tanto ed ho iniziato a pensare che il mio sogno si stesse sgretolando.
Iniziai a pensare di ri-iscrivermi all’Università per seguire Statistica, ma la passione per la musica ha vinto ancora una volta. Attualmente insegno e ho recentemente esplorato il mondo della tv ed è stato molto divertente.