“Mi chiamo Besmir Vokopola, sono nato a Tirana in Albania. La prima volta che sono entrato nel teatro della mia città, il Teatro dell’Opera di Tirana (Teatri Kombëtar i Operas dhe Baletit) avevo dieci anni e fu grazie a mia sorella, che è una musicista”.
Inizia così il racconto di Besmir, ex allievo del Master in Performing Arts Management – il programma del Dipartimento Management dell’Accademia che forma al più alto livello i manager dello spettacolo.
Gli chiediamo di ricordare il suo primo approccio al teatro musicale:
“Il primo spettacolo a cui ho assistito è stato Il trovatore di Giuseppe Verdi, un’esperienza al quel tempo quasi traumatica; ora è una delle mie opere preferite. Trascorrevo ore e ore in teatro per seguire le prove, osservare il mondo dietro le quinte, volevo capire tutto dei tempi di scena…mi soprannominarono “Il fantasma dell’opera”, perché quasi tutti i giorni, finita la scuola, ero lì. Ricordo di aver visto per dodici volte le prove della stessa Aida!”
“Nel frattempo facevo la conoscenza di artisti e critici del settore; a 18 anni, queste persone mi spinsero ad aprire un blog di critica teatrale – cosa che ho fatto, il blog si chiama “Redellabisso“. Alcuni giornali nazionali, come Shqip, Shekulli e Panorama, notarono la mia attività e mi proposero di scrivere qualche pezzo. Però non bastò a darmi il coraggio di buttarmi davvero in questo settore. Forse ero influenzato dall’ambiente in cui vivevo: in tutta l’Albania abbiamo un solo Teatro Nazionale dell’Opera!”
“Avevo un’altra grande passione: l’architettura. Quindi, decisi di iscrivermi alla Facoltà di Architettura con specializzazione in pianificazione urbana e gestione del territorio: un’esperienza per me davvero bella e ricca di ricordi positivi. Ovviamente, la passione per l’ambiente teatrale non mi abbandonava: portai quasi tutti i miei compagni di università a visitare il teatro della città o ad assistere agli spettacoli. Per alcuni di loro si trattava della prima volta.
Finita l’Università, iniziai a lavorare per le Nazioni Unite; un bel lavoro, mi piaceva davvero, ma sentivo che qualcosa mancava e iniziai a cercare qualche corso di specializzazione legato al teatro. Sapevo di non poter sognare una carriera da cantante, ma mi intrigava tutto ciò che concerneva l’aspetto organizzativo o di gestione di uno spettacolo”.
Trovai così il Master in performing arts management dell’Accademia Teatro alla Scala e iniziai a tempestare lo staff di email per richiedere informazioni…penso se ne ricordino tutti!
Venni a Milano per il colloquio, di nascosto dai miei parenti. A novembre seppi che ero stato preso, così mi sedetti a tavola e dissi: A gennaio vado a Milano. Ho la fortuna di avere una famiglia che mi ha sempre appoggiato in ogni mia decisione, e così è stato anche quella volta: ho lasciato il mio lavoro e sono partito.
All’inizio avevo tanta paura, stavo facendo un vero salto nel vuoto. Ma la mia decisione seguiva il cuore e i consigli di amici che trovavano in me una certa predisposizione a questo tipo di carriera.
Questa mia nuova vita è iniziata nel gennaio 2017: un’esperienza indimenticabile. Non scorderò mai il primo giorno, quando ho incontrato i miei compagni di corso provenienti da tutto il mondo. Un ambiente multiculturale che ho amato tantissimo! Non mi sono mai sentito “straniero” in aula: ho vissuto in un contesto sereno e stimolante. Eravamo in 35 e fin da subito ho percepito un bellissimo feeling con tutti. Mi manca molto quell’atmosfera…”
Finite le lezioni, ho avuto la possibilità di sostenere due stage formativi: il primo presso il Teatro Regio di Torino, dove avrei dovuto lavorare per la Direzione Artistica. Finii invece nell’organico della Direzione di Scena, poiché erano nel pieno della produzione di “Tristano e Isotta”, che apriva la Stagione. Il primo giorno che arrivai, mi chiesero se conoscessi l’opera di Wagner; risposi di sì, ma mentii spudoratamente. Avevo ascoltato solamente il I Atto molto tempo prima, a Strasburgo, e poi avevo abbandonato l’opera perché non capivo nulla. Oggi, a distanza di anni e dopo quell’esperienza di formazione, posso dire che questo titolo sia tra i miei preferiti.
Il momento più bello della mia vita lo devo a questa esperienza torinese: un giorno che mancava l’interprete di Tristano, il registra mi chiamò a sostituirlo perché voleva che Isotta cantasse sul corpo dell’amato. Lei cantava e io piangevo: ho vissuto sulla mia pelle la bellezza dell’opera!
Il secondo stage mi ha visto impegnato, invece, al Teatro alla Scala, in Direzione Artistica. Accadde qualcosa che non posso scordare: era il 10 febbraio 2018, una domenica, e avevo iniziato da poco. Mi svegliai tardi a casa di amici e mi ritrovai sul cellulare una ventina di chiamate dal mio tutor di allora. Voleva che corressi subito in teatro, perché l’artista che avrebbe dovuto esibirsi quella sera aveva dato forfait. Corsi in ufficio e organizzammo un altro concerto, la sera stessa, in meno di quattro ore. Fu pazzesco, ma allo stesso tempo esaltante. Mi sentii parte di un team fortissimo, che contava anche su di me per la buona riuscita di quell’impresa”.
Finiti gli stage, fui nuovamente chiamato in Accademia, ma questa volta per lavorare nell’Ufficio Relazioni Esterne e Comunicazione. Non più da allievo ma da professionista.
Al termine del mio percorso lavorativo, grazie all’Accademia ho potuto conoscere Luca Targetti – ex casting manager del Teatro alla Scala e socio di InArt Management; cercava un assistente e mi diede un’occasione. Luca è purtroppo mancato nei mesi scorsi, a causa del Covid; noi continuiamo a lavorare in agenzia con la stessa passione e lo stesso impegno che ci metteva lui”.
“Ai ragazzi che vogliono candidarsi per il Master, vorrei dire di farlo solo se sentono dentro un immenso amore per il mondo dello spettacolo e il ritmo incalzante del teatro musicale. Se sentite questa “molla”, se volete offrire il vostro contributo per la realizzazione di un prodotto artistico, allora è la strada giusta per voi. Un percorso unico, multiculturale, che combina l’attività didattica con quella pratica, che si svolge direttamente nei luoghi di spettacolo più importanti del mondo, accanto a grandi professionisti”.