Un trombonista della banda marciante.
Sono nato a Bergamo 21 anni fa. Lì ho frequentato il Liceo Musicale per imparare a suonare il trombone e le percussioni. La musica è parte integrante della vita della mia famiglia. Mio nonno suona il mandolino e mio papà è un organista. Questo mi ha permesso di appassionarmi alla materia fin da bambino.
All’età di 6 anni, infatti, ho iniziato a prendere lezioni private di tromba. In realtà, il mio obiettivo è sempre stato quello di poter suonare il trombone, ma essendo uno strumento grande e pensate ho dovuto aspettare qualche anno. Ricordo che le prime volte che mi allenavo a casa, mio papà mi aiutava a sostenerlo per non farlo cadere.
Non appena riuscii ad essere autonomo, venni inserito nella banda di Vimercate, un’esperienza bellissima che mi ha permesso di vivere circondato da altri musicisti e appassionati alla musica come me. Abbiamo partecipato anche a diversi concorsi e sono poi entrato a far parte anche della marching-band di Vimercate dal 2007 al 2019.
Il Corso di tecnologia del suono in Accademia.
Mi sono avvicinato alla tecnologia quando frequentavo il liceo musicale, poiché un professore aveva introdotto l’argomento, ma senza approfondire molto come avrei voluto e così nel 2019 mi sono iscritto alle selezioni per il Corso di tecnologia del suono che avevo trovato dopo una ricerca su internet.
Fu molto utile partecipare all’Open Day previsto nel mese di settembre e tenuto da Stefano Barzan, che è il coordinatore tecnico- artistico del corso.
Mi iscrissi alle selezioni che prevedevano sia una prova scritta sia un colloquio orale nel pomeriggio. Andando in ordine alfabetico io passai tra gli ultimi, ma andò bene. Ero molto determinato, il mio obiettivo era entrare e non avevo in serbo un piano B. Se non mi avessero preso, molto probabilmente avrei cercato lavoro. Dopo qualche giorno, mi chiamarono e mi dissero che ero stato ammesso!
Quando ho iniziato a seguire il corso ero convinto di saperne molto di più, ma pian piano mi sono accorto che la mia conoscenza era davvero superficiale. Mi è piaciuto moltissimo il modulo di acustica architettonica, ovvero lo studio e la valutazione di un ambiente per trovare i migliori punti d’ascolto puliti e senza riflessioni o modifiche del suono. Una materia completamente nuova per me che ho trovato utilissima e molto affascinante.
I software del tecnico del suono.
Il corso prevedeva uno studio approfondito dei software più utili in questo mestiere. Stefano Barzan ci ha introdotto all’utilizzo di Digital Performer che è stato il software più usato durante il corso e è quello che lui stesso utilizza nel suo studio, poi Logic con Stefano Ferrario per il quale abbiamo anche ottenuto la certificazione che è quello che utilizzo oggi nel mio lavoro. Con Massimo Faggioni ho studiato RP ProPulse che permette una simulazione numerica della propagazione degli impulsi. Io sono onesto non lo uso moltissimo, ma è una questione di gusto personale. L’ho usato moltissimo durante lo stage che ho svolto a fine corso.
Lo stage con Massimo Faggioni.
A ottobre 2020 sono stato chiamato da Massimo Faggioni per seguire gli eventi inseriti nel palinsesto dell’XIX edizione di “Milano Musica“, organizzati presso gli spazi del Hangar Bicocca.
In quell’occasione utilizzammo il sistema Dante, ovvero un protocollo di rete creato dall’azienda australiana Audinate per la distribuzione digitale, multicanale di segnali audio tramite rete Ethernet, senza la complessità e le limitazioni riscontrabili nelle altre consuete soluzioni di collegamento. Noi avevamo a disposizione due macchine prodotte in anni diversi; quindi, per farle comunicare fra loro abbiamo dovuto provvedere a fare dei cablaggi ad hoc.
Ultimata questa bellissima esperienza, lo stage è proseguito nello studio di Massimo Faggioni, dove abbiamo lavorato per una serie tv trasmessa su Amazon Prime. Questo lavoro mi ha permesso di potermi cimentare sulla regolazione dei livelli audio in ambito cinematografico per ottenere un ascolto pulito e corretto.
Infine, ho seguito un evento dal vivo nel periodo natalizio, che però veniva trasmesso in streaming. E a gennaio siamo tornati in studio per lavorare sui nuovi episodi della serie televisiva di cui vi parlavo prima.
Uno spot dal gusto particolare.
Un’esperienza molto divertente è stata quella che, a inizio 2021, ci ha impegnati in un video spot in ASMR per una cappa da cucina, cosa che prevedeva la performance dal vivo di un cuoco. Per riprodurre i suoni ideali tipici di una vera cucina, abbiamo cucinato realmente in studio…col risultato di odore di aglio per diversi giorni!
Siamo riusciti così a ottenere un prodotto credibile che è piaciuto molto al cliente. Per esempio, a un certo punto del video lo chef doveva cucinare un rombo e spargere del prezzemolo, azione che non fa un rumore udibile. Per esaltare questo gesto, noi ci siamo inventati il suono che quest’azione avrebbe potuto produrre.
Lo scopo ovviamente è quello di stimolare sensazioni uditive, ma anche olfattive e gustative dell’utente finale che “assapora” lo spot.
Il sogno nel cassetto.
Mi piacerebbe moltissimo poter lavorare in uno studio di registrazione che si occupa di audio e video per il cinema. Qualcosa ho potuto assaporare durante lo stage e mi è piaciuto moltissimo.