La seconda parte, che verrà trasmessa successivamente, vedrà l’orchestra impegnata nell’esecuzione del Quartetto per archi in mi minore di Giuseppe Verdi nella trascrizione per orchestra d’archi di Arturo Toscanini.
Pietro Mianiti, direttore principale dell’Orchestra dell’Accademia, così spiega la scelta delle due opere: “Ho ritenuto opportuno dare l’occasione agli allievi di cimentarsi in un repertorio difficile, ma fondamentale per la loro crescita formativa. Volevo che vivessero un’esperienza di una tale profondità da sentire di poter superare quelli che essi ritengono possano essere i loro limiti, lavorando con grande rigore su ogni particolare. Credo che la musica da camera e, nello specifico, il quartetto d’archi sia la forma musicale più alta che si possa raggiungere. Il quartetto ti insegna a vivere, a suonare e ad avere un rapporto profondo con la musica poiché richiede costanza, determinazione, perseveranza. Un esercizio imprescindibile per dei giovani che si affacciano alla carriera professionale. Interpretare tali opere, qui nelle versioni per orchestra d’archi di due grandi direttori (Mahler fu anche pregevole direttore e Toscanini), significa per loro aprire la propria anima, porsi degli interrogativi e comprendere che ogni forma d’arte nasce dalla sofferenza.
Entrambe le partiture presentano notevoli difficoltà: per Schubert sono soprattutto di carattere espressivo, nella resa della frase musicale e del colore del timbro. Per gli allievi una prova importante, ma sono soddisfatto di come i ragazzi siano riusciti a rendere la drammaticità della partitura, soprattutto la purezza lirica del secondo movimento, Andante con variazioni sul tema del celebre Lied composto dall’autore austriaco nel 1817 sul testo poetico di Matthias Claudius “Der Tod und das Mädchen” (La morte e la fanciulla)”.
Accademia 20×20 prevede un calendario di venti trasmissioni in streaming di concerti e spettacoli, che rimarranno fruibili per una settimana sui canali social e sui siti del Teatro e dell’Accademia.
Il progetto, che vede la presenza della Fondazione Cariplo al fianco della Scuola scaligera, ha l’obiettivo di consentire a un pubblico più ampio possibile di fruire non solo di contenuti musicali di alta qualità, ma anche di approfondire il repertorio proposto, grazie ad incontri introduttivi di carattere divulgativo affidati a musicologi, critici e artisti.