Giovedì 16 e domenica 19 febbraio 2023 una prova importante attende i giovani artisti dell’Accademia Teatro alla Scala.
Allievi ed ex allievi, sotto la direzione musicale di Sesto Quatrini, calcheranno il palcoscenico della Royal Opera House di Muscat in Oman per la storica edizione firmata da Giorgio Strehler de Le nozze di Figaro di Mozart e ripresa da Marina Bianchi, per la prima volta al di fuori dei confini europei.
L’allestimento vede la partecipazione di diversi complessi artistici della Scuola scaligera: i solisti dell’Accademia di perfezionamento per cantanti lirici, gli artisti del coro diretti da Salvatore Sgrò, i musicisti della nuova formazione orchestrale, appena costituitasi, i danzatori della Scuola di Ballo impegnati in una coreografia di Frédéric Olivieri e i maestri collaboratori, coordinati da James Vaughan.
Debutta nel ruolo di Figaro Matías Moncada, basso cileno, ancora allievo dell’Accademia, attualmente in scena al Piermarini ne Il piccolo principe. Prima volta nei panni di Susanna anche per Francesca Pia Vitale che, dopo aver concluso il percorso di studi, ha subito intrapreso una promettente carriera che l’ha vista aggiudicarsi lo scorso luglio il prestigioso “Neue Stimmen”. Ad aprile la si vedrà in Scala per Li zite ‘ngalera di Vinci. Ad altri due ex allievi sono affidate le parti della Contessa e del Conte: se la Contessa sarà incarnata da Arianna Giuffrida, a Paul Grant, baritono scozzese recentemente ascoltato alla Scala nella Tempesta di Adès, spetterà il ruolo del Conte. Il volubile Cherubino sarà Caterina Piva, ex allieva del biennio 2018-‘20 che può già enumerare successi significativi in diverse opere di Rossini, Donizetti, Verdi, Puccini, fra Firenze, Genova, Napoli, Parigi, Salisburgo, sotto la direzione di artisti come Zubin Mehta, John Eliot Gardiner, Gianandrea Noseda, Fabio Luisi. Martina Serra, reduce da un’applaudita partecipazione in Marocco nella Petite Messe Solennelle, sarà Marcellina, mentre il basso croato Toni Nežić, che vanta un’assidua collaborazione con il Teatro dell’Opera di Zagabria, dove nell’ultimo anno si è distinto ne La traviata, Tosca, Nabucco, e nell’Otello di Rossini, vestirà i panni di Don Bartolo. Gli altri interpreti della produzione di Strehler, che alla Scala ha registrato più di 70 rappresentazioni dalla prima edizione del 1981 e che tornerà con un cast d’eccezione fra settembre e ottobre, saranno gli ex allievi Paolo Antonio Nevi (Don Basilio), che al Piermarini interpreterà Don Curzio, Noemi Muschetti (Barbarina), Bozhidar Bozhkilov (Antonio) e il giovane allievo Pierluigi D’Aloia (Don Curzio).
Per i giovani artisti essere parte di una produzione che ha segnato la storia della regia lirica in Italia e che ha annoverato nel tempo la presenza di interpreti leggendari costituisce sicuramente una sfida tanto impegnativa quanto entusiasmante. Se per alcuni tale esperienza rappresenta una tappa considerevole in una carriera già brillantemente intrapresa, per altri si tratta di un vero esordio. Per l’Orchestra, in particolare, che ha appena iniziato il percorso di perfezionamento che nell’arco dei prossimi due anni la porterà ad approfondire il repertorio sinfonico, operistico e di balletto sotto l’egida di bacchette di assoluta autorevolezza. Come Fabio Luisi, per esempio, che a luglio dirigerà gli allievi a Genova e al Festival di Ravello
Ciò risponde in pieno all’approccio teorico-pratico che è alla base della metodologia didattica dell’Accademia Teatro alla Scala, la cui proposta formativa copre quasi tutte le arti e i mestieri dello spettacolo dal vivo. La Scuola scaligera considera fondamentale per i propri allievi la possibilità di sperimentare in scena come dietro le quinte le proprie competenze, perché solo vivendo reali esperienze lavorative si può maturare una consapevolezza artistica e professionale.
In tale ottica si inseriscono gli impegni artistici a cui sono chiamati ogni anno gli studenti. L’impegno più significativo nel percorso di studi è il Progetto Accademia, l’opera che ogni anno viene loro affidata in toto ed inserita nella stagione scaligera. Il titolo (il ventunesimo nella storia dell’Accademia) scelto per la prossima edizione sarà Il barbiere di Siviglia, che andrà in scena a settembre sotto la direzione di Evelino Pidò, nell’allestimento firmato per il Teatro alla Scala da Leo Muscato nel 2021.